30/06/2017
RICORDO DI GABRIELE BOLOGNINI (1943-2017)

Un grande amico e un grande socio Lions ci ha lasciato, dopo una lunga e inesorabile malattia. Un velo di tristezza è calato su tutti noi del Lions Club Sondrio Host, perché non avremo più modo di gustare la sua arguzia, la sua affabile compagnia, il suo piacevole conversare.

In me il dolore è ancora maggiore perché ho perso un collega, un grande collega, stimato per la sua preparazione professionale e per la sua correttezza deontologica.

Gabriele (Lele) Bolognini era nato nel 1943, sposato con l’adorata Gabriella (Lella) dalla quale ha avuto due figli, Paola, che vive e lavora a Parigi, e Luigi (più noto come Gabriellino), che lavora a Milano per il quotidiano “La Repubblica”.

Laureatosi in giurisprudenza, aveva seguito le orme del padre Italo, ereditando lo studio e svolgendo la libera professione di avvocato fino a una decina di anni fa, quando decise di andare in pensione, cancellarsi dall’Ordine degli Avvocati, e dedicarsi, quasi a tempo pieno, al suo hobby preferito, la bicicletta. Ne aveva tante nel suo garage e gli piaceva percorrere il “Sentiero Valtellina” o salire a San Bernardo, dove aveva una magnifica baita e dove trascorreva lunghi periodi nella stagione estiva, oppure andare in località lontane per visitarle con questo mezzo della “mobilità dolce” (ricordo ad esempio un suo giro in Sicilia, di cui andava fiero ed orgoglioso).

Impegnato nel sociale ed in politica, era stato candidato come consigliere comunale nelle elezioni amministrative del 1985 ed aveva ricoperto l’incarico di componente della Commissione Legislativa della Regione Lombardia, dopo quello di vice presidente della allora USSL (Unità Socio Sanitaria Locale) di Sondrio.

Ero stato suo “padrino” quando, nel 1996, venne immesso nel Lions Club Sondrio Host ed era stato per me un onore ed un gran piacere, nella convinzione, conoscendo le sue doti umane e la sua vocazione al servizio, che avrebbe svolto un ruolo importante e significativo nella nostra associazione.

E così fu: ricoprì diversi incarichi all’interno del nostro Club sino a diventare Presidente nell’annata 2000/2001, nel corso della quale si interessò in modo particolare dell’economia valtellinese, spaziando dall’industria (ing. Giorgio Giacomoni) all’agricoltura (dott. Fausto Gusmeroli), alla viticoltura ed enologia (Casimiro Maule, Pietro Nera, Domenico Triacca) e ai rapporti con la vicina Svizzera (Guglielmo Scaramellini, Carlo Brusa, professori rispettivamente delle Università di Milano e Vercelli e G. Paolo Torricelli dell’Istituto di Ricerche Economiche di Lugano). Nel corso della Charter Night aveva consegnato, con grande soddisfazione, il Lions d’Oro al prof. Paolo Biglioli, sottolineando che la valtellinesità di questo insigne cardiochirurgo si era estrinsecata anche nel particolare riguardo verso i pazienti valtellinesi, aggiungendo che il prof. Biglioli aveva avuto “amorevolmente” sotto i suoi ferri alcuni dei Soci presenti.

Nel corso della sua annata aveva realizzato alcuni importanti service culturali (pubblicazione di un CD degli Amici della Musica, realizzazione della cartellonistica sinottica di Castel Grumello, fusione di un busto in bronzo dell’ing. Carlo Donegani) e sociali (adozione di 12 bambini moldavi).

Molto vi sarebbe da aggiungere, perché la sua attività all’interno del Club è stata davvero intensa, disinteressata, volta al bene della nostra terra e dei cittadini che vi abitano.

A me personalmente rimarranno i ricordi di tante belle giornate trascorse insieme a lui nella baita di Orsolino (San Bernardo), di deliziose scorrazzate in bicicletta sulle piste ciclabili della Valtellina, di combattute partite a tennis, di infinite e allegre cene con gli amici più cari o nelle conviviali del Lions.

Un ricordo particolare lo riserbo per una straordinaria gita a Venezia, quando lui ed io decidemmo di andarci con il mio piccolo aereo e fu un piacere volare con il “presidente”, averlo come esperto navigatore e leggere nei suoi occhi la felicità di vivere con me questa emozionante esperienza. Atterrammo dolcemente al Lido di Venezia e raggiungemmo gli altri soci Lions arrivati in pullman da Sondrio, per poi rientrare l’indomani, sempre col nostro aeroplanino, dopo aver trascorso due meravigliose giornate dedicate alle mostre del “Canaletto” e degli “Etruschi”, a rilassanti giri fra i canali e le calli di Venezia, con una puntatina all’Isola di San Lazzaro degli Armeni, accolti dal colto padre Vertanes Oulouhodjian che ci ha condotto in una memorabile visita guidata.


Non potrò più avere il piacere di condividere con lui momenti lieti e spensierati, però mi rimarranno per sempre i ricordi di tanti momenti belli vissuti insieme.

Angelo Schena