13/02/2019
RITRATTI DEL CORAGGIO – LO STATO ITALIANO E I SUOI MAGISTRATI

RITRATTI DEL CORAGGIO – LO STATO ITALIANO E I SUOI MAGISTRATI

(Ristorante “Il Poggio” – Poggiridenti 13 febbraio 2019)

Una serata dedicata alla magistratura, una professione molto delicata ed esposta al rischio di attentati della criminalità organizzata e del terrorismo.

A parlarne è stato invitato, grazie all’interessamento del dr. Mario Erba, marito del nostro Presidente, il dr. Stefano Amore, direttore della rivista “Nova Itinera”, nato a Roma nel 1963, laureato in giurisprudenza presso la Libera Università degli Studi Sociali di Roma, giudice civile e penale presso il Tribunale di Potenza, sostituto procuratore presso il Tribunale di Reggio Calabria, dove si è occupato soprattutto di reati informatici, ambientali e contro la Pubblica Amministrazione, addetto all’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia ed attualmente della Corte Costituzionale.

Nel presentare l’illustre ospite, Marcella Fratta ha ricordato che il dr. Amore è anche autore di diverse pubblicazioni e, in particolare, del libro scritto a più mani dal titolo “Ritratti di coraggio – Lo Stato italiano e i suoi magistrati”, ed. “Nuova Scienza”, 2018.

Il relatore ha spiegato che si tratta di un libro che vuole ricordare il sacrificio di ben 27 magistratti uccisi dal 1969 ad oggi. Storie a volte dimenticate di uomini che, spesso, hanno corso scientemente il rischio della propria vita, rifiutando la scorta al fine di evitare di mettere a repentaglio quella di altre persone, pur nella consapevolezza di essere nel mirino della malavita.

Alcuni di questi magistrati sono molto celebri, come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, altri meno noti, ma eroici nell’affrontare una professione a rischio, specie durante gli anni in cui mafia, ’ndrangheta e camorra utilizzavano le uccisioni di magistrati per avere il sopravvento all’interno delle organizzazioni criminali e durante gli “anni di piombo”, quando i magistrati erano nell’occhio del ciclone delle bande terroristiche (Brigate Rosse, Prima Linea, NAR, Ordine Nuovo).

Il titolo è stato mutuato da un libro di John Kennedy del 1955, vincitore del Premio Pulitzer nel 1957, sulla rettitudine di otto senatori americani che hanno lottato per gli ideali in cui credevano, anche a rischio della perdita delle loro cariche e della loro popolarità.

Lo stesso eroismo vale per i nostri magistrati uccisi: erano tutti caratterizzati da una grande coerenza, dirittura morale, dedizione allo Stato che, per converso, non ha fatto molto per proteggerli ed evitare questa lunga striscia di sangue.

Il libro si prefigge lo scopo di tenere alta la memoria di questi servitori dello Stato e di diffondere la conoscenza delle loro storie specialmente tra i giovani, al fine di risvegliare in loro quegli alti valori e principi che, assai spesso, sembrano ormai dimenticati, trascurati o, addirittura, derisi. Anche i magistrati sono cambiati e, di sovente, questa professione viene scelta per l’ambizione di iniziare, prima o poi, la carriera politica e non per la missione primaria che è quella di essere al servizio dello Stato e a difesa dei cittadini onesti nella lotta contro la delinquenza.

E’ necessario svolgere un’intensa attività all’interno delle scuole per informare i giovani ed il dr. Amore incontrerà alcune classi del Liceo Classico Giuseppe Piazzi di Sondrio per poter raccontare loro questo spaccato della storia d’Italia o, meglio, le storie di questi personaggi che hanno dato la vita per l’affermazione della giustizia.

Ha affermato che la bellezza della nostra costituzione deriva dal fatto che dietro vi è la tanta sofferenza patita durante il fascismo, la seconda guerra mondiale e la lotta partigiana.


Ha concluso ricordando la frase di Giovanni Gentile secondo cui: “Nell’io ognuno di noi scopre anche il noi, cioè la comunità”. E’ un’affermazione che pone come valore assoluto quello della solidarietà nei confronti degli altri, valore che oggi sembra molto meno sentito di un tempo, ma che va assolutamente recuperato.

Angelo Schena