SCAMBI GIOVANILI (Albergo Combolo di Teglio)
Ormai da qualche tempo, l’apertura dell’anno sociale è dedicata alle esperienze dei ragazzi che hanno partecipato, durante l’estate, al programma di scambi giovanili del Lions Club International. I protagonisti della serata del 9 settembre, a Teglio, sono stati i sei rappresentanti dei club della zona: Andrea Picci, Francesca Donnini Brill e Nicolas Rodigari del club di Bormio, Arianna Nera del Sondrio Masegra, Ludovica Moranduzzo del Tellino e Paolo Bongiolatti del Sondrio Host.
Il nostro club, in quest’occasione, come in altre riguardanti quest’attività, cerca di coinvolgere tutti gli altri club della Provincia, perché cresca l’attenzione nei confronti di questo modo di vivere concretamente il primo scopo del lionismo “ creare e stimolare uno spirito di comprensione tra tutti i popoli del mondo”.
Ciascuno dei sei ragazzi ha raccontato la sua esperienza ricordando i momenti più importanti, nell’attenzione di tutti i presenti che hanno rivissuto un momento di vita che lascerà un segno profondo in tutti loro.
Andrea Picci, diciannove anni, di Tirano, studente di lingua e cultura giapponese, è stato ospitato proprio in Giappone, per più di un mese, ospite in famiglia, con due intervalli di campo, un primo di nove giorni, assieme a trentaquattro ragazzi provenienti da tutto il mondo, un secondo di tre giorni in una villa di campagna. Egli ha raccontato di come l’esperienza in famiglia sia stata molto appagante per aver avuto la possibilità di vedere, non come un estraneo, o un turista, ma come un membro del nucleo familiare, le abitudini, la vita di tutti i giorni, il cibo e le usanze locali. La grande diversità di cultura potrebbe anche diventare un ostacolo; il requisito per questo tipo di esperienza è, necessariamente, la curiosità senza pregiudizi. Durante il soggiorno in famiglia, è stato spesso ospite dei Lions club cui appartenevano i suoi “host fathers” . uno di questi incontri è stato seguito dal ricevimento da parte del Sindaco di Yokkaichi, visita che è finita sul giornale locale, il giorno dopo.
Arianna Nera, diciottenne di Chiuro, reduce dal Messico, ha potuto visitare gran parte del paese accompagnata da una famiglia che, al termine delle quattro settimane programmate, avrebbe voluto trattenerla ancora. In effetti, i legami che si stabiliscono normalmente tra i ragazzi e le famiglie che li ospitano, diventano molto stretti e durano nel tempo. Arianna ha mostrato una serie numerosa di fotografie delle località visitate, ciascuna con sue caratteristiche peculiari che sono state illustrate con molto entusiasmo.
Francesca Donnini Brill, diciassettenne, anch’essa di Tirano, ha avuto una destinazione che non rientrava tra le sue preferenze – anche questa è una caratteristica degli scambi Lions che deve essere messa in preventivo – ma si è sentita in dovere di dire che il Nord e Sud Dakota, negli USA, si è rivelato una fantastica sorpresa, al punto che ci tornerebbe senza esitazione. Partita il 10 luglio, per tre settimane si è trovata in un posto totalmente nuovo. Al suo arrivo, in compagnia di un’altra ragazza italiana, Angela, proveniente da Adria, accompagnata dalla sua famiglia ospitante in un Grocery Store, è subito stata sconvolta dalla differenza delle abitudini alimentari; ha raccontato di non aver mai visto tante varietà di salse e bibite. Due settimane in famiglie e una al Campo, esperienza definita bellissima, con la visita di tutte le Black Hills, del Monte Rushmore e con una serie di attività, variabili dal volontariato in un cimitero, a quello in una casa di riposo, al movimentato clima di un parco acquatico.
Ludovica Moranduzzo, diciottenne di Tirano, alla sua seconda esperienza con gli scambi Lions – l’anno scorso in Campo, in Turchia – ha esordito con il racconto di aver sciato in luglio. Ha lasciato, infatti, l’Italia il primo luglio con 30°C ed è arrivata in Nuova Zelanda, con dieci ore di fuso orario di differenza, a trovare punte di – 10°C, con massime di 12 gradi. Ludovica è stata ospite in due famiglie diverse, per un mese intero, prima due settimane in un’isola del Sud, poi altre due in un’isola del Nord, fino al 31 luglio, giorno del ritorno in Italia, dopo trenta ore di viaggio.
Nicolas Rodigari, diciassettenne di Bormio, ha vissuto la sua avventura in Arizona, dov’è rimasto cinque settimane vivendo come in un film, come egli stesso ha affermato. Per una settimana, assieme ad altri nove ragazzi, tra i 17 e i 19 anni, su di un furgone, a viaggiare in lungo e in largo per il Paese, accolti sempre da qualche Lions club, con cerimonie d’onore e abbondanti pasti. Poi, in famiglia, in un rustico Ranch nel bel mezzo del nulla dove, già il primo giorno, durante una solitaria esplorazione del territorio, avviene l’incontro con un serpente a sonagli, ridotto a miti consigli da sei colpi di fucile del padrone di casa. Seconda sorpresa: lo stesso serpente, la sera, lo ritrova per cena e deve ammettere che, anche se nessuno gli crede, aveva addirittura un buon sapore. Poi il gruppo del Campo si riunisce per l’ultimo periodo con una serie di esperienze che hanno lasciato ricordi che non potranno mai diventare meno nitidi: il Gran Canyon, la Monument Valley, Phoenix, la capitale, e, in fine Tucson, meta finale prima del ritorno, dopo una notte passata in bianco tra preparativi e addii segnati da tante lacrime “che l’Arizona avrebbe potuto risolvere i suoi problemi idrici”.
Paolo Bongiolatti, diciassettenne di Berbenno, ha passato tre settimane in Germania, parte in Campo e parte in famiglia. Nel suo caso è importante ricordare come abbia potuto fare questa esperienza grazie alla prontezza nell’afferrare un’occasione al volo. Paolo non era tra i ragazzi che avevano presentato la domanda entro i termini. Sua sorella Rachele, l’anno precedente, aveva fatto la stessa esperienza in Ungheria e aveva conosciuto una ragazza tedesca, diventata sua amica, figlia del Direttore di un Campo Lions tedesco. In questo Campo, a pochi giorni dall’apertura è venuto a mancare uno dei partecipanti. L’improvvisa assenza ha provocato la richiesta del padre alla figlia, di interpellare qualcuno dei suoi amici; non c’era più il tempo per ripercorrere le procedure solite. E a chi si rivolge la figlia? Proprio a Rachele a Berbenno. Rachele è impegnata con gli esami in Università e mi chiede se può passare l’offerta al fratello. Non c’era più tempo per altro che dire sì o no. Paolo ha detto sì ed è partito. Anche questo è un caso istruttivo per alcuni giovani che hanno perso l’occasione di partecipare agli Scambi Giovanili del Lions Club International, per aver rifiutato alcune occasioni loro offerte in attesa di quella sperata che non è, poi, più arrivata.
Flaminio Benetti