22/06/2019
CHARTER NIGHT 2019

CHARTER NIGHT 2019 

(Ristorante “Grand Hotel della Posta”)

La serata, che ha visto la partecipazione di numerosi soci (molto apprezzata la presenza del socio fondatore ing. Corrado Merizzi), è stata aperta dal Presidente Marcella Fratta la quale ha rivolto un caloroso saluto ai soci e alle autorità lionistiche tra cui il Past Governatore Norberto Gualteroni, il Presidente di Circoscrizione Celestino Cereda, il Presidente di Zona Lorenzo Tavelli, il Presidente del Lions Club Sondrio Masegra Riccardo Bonaiti ed anche ai rappresentanti delle autorità civili e militari tra le quali il presidente del BIM, Alan Vaninetti, ed il comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Emanuele De Ciuceis.

Ospite d’onore della serata l’ing. Fabrizio Capobianco, vincitore del Lions d’oro 2019 accompagnato dalla moglie, dalla figlia e dal padre, già primario del reparto di psichiatria del nosocomio cittadino.

Dopo i saluti di rito da parte del Presidente del Club, la prof. Augusta Corbellini, Presidente della Commissione Lions d’Oro, ha letto le motivazioni che hanno portato ad individuare la figura dell’ing Capobianco come meritevole del premio ed ha sinteticamente presentato il percorso scolastico-professionale del premiato partendo da Sondrio, dove ha frequentato tutte le scuole fino al liceo classico, per passare poi all’università di Pavia ed arrivare fino alla Silicon Valley negli Stati Uniti.

Successivamente ha preso la parola il premiato, il quale, dopo aver ringraziato il Lions ed i soci presenti, ha illustrato con grande entusiasmo e forza espositiva il suo percorso di ricerca e di lavoro nel campo dell’ingegneria informatica. Conseguita la laurea ed un dottorato di ricerca nel settore dell’elettronica e dell’informatica, egli ha avviato alcune attività professionali in Italia e, nel 1999, al seguito della moglie biologa, si è trasferito definitivamente negli Stati Uniti, presso la Silicon Valley, il cuore planetario dell’innovazione tecnologica, dove nel corso degli anni ha sviluppato diverse attività imprenditoriali nel campo del software che hanno riscosso grande successo.

I modelli operativi sviluppati dall’ing. Capobianco, presentati in forma brillante e molto coinvolgente, pur nei limiti consentiti nella circostanza da un pubblico che, per ovvie ragioni anagrafiche, non sempre riusciva a percepire le sottigliezze del linguaggio digitale, hanno comunque consentito a tutti di cogliere il dato fondamentale e cioè il fatto che l’informatica e la robotica nei prossimi anni cambierà radicalmente il nostro sistema di vita e di lavoro.

Rispondendo poi alle numerose domande dei presenti, l’ing. Capobianco è stato prodigo di consigli nei confronti dei giovani studenti valtellinesi, dichiarando che sussistono ampi spazi di lavoro a livello internazionale anche operando da casa propria attraverso piattaforme digitali. Egli, a tale scopo, ha dichiarato la disponibilità a mettere a disposizione la propria professionalità per un progetto di lavoro rivolto ai giovani laureati della Valtellina nel momento in cui gli Enti Locali, le Associazioni di categoria, la scuola, ecc., fossero interessati e direttamente coinvolti.

Durante la serata c’è stato un momento simpatico ed emozionante, quando è intervenuto nella discussione l’ing. Corrado Merizzi, socio fondatore del club, di anni 97, il quale, dopo aver ricostruito con grande lucidità il suo percorso di studi culminato con la laurea conseguita durante il servizio militare in tempo di guerra, ha ricordato di aver svolto la professione di ingegnere civile per tutta la vita, progettando opere pubbliche, dirigendo lavori e collaudando strutture di vario genere. Negli ultimi anni egli ha incontrato ingegneri informatici tra cui anche un nipote prossimo alla laurea, cercando di capire cos’è e di che cosa si occupa l’ingegneria informatica, ma confessando, non senza una punta di autoironia e di ammirazione per il premiato, di non essere ancora riuscito capirlo.

Per i presenti è apparso evidente il confronto tra due personaggi che rappresentano due mondi e due epoche storiche ma che testimoniano la serietà del lavoro fatto al servizio della comunità, pur operando con conoscenze e strumenti diversi.


In conclusione è opportuno rimarcare che la serata è risultata particolarmente gratificante, sia per la convinzione generale di aver conferito il premio Lions d’Oro ad una personalità valtellinese altamente meritevole, sia per il clima di solidarietà ed amicizia creatosi tra soci ed ospiti. 

Simon Pietro Picceni